da 40 anni con lo sguardo al futuro

Ho iniziato la mia attività come sistemista MPE sui minicomputer HP3000 nel lontano 1977. In un’epoca dominata dall’elaborazione batch, già fornivamo servizi remoti online, che oggi chiameremmo cloud,  usando terminali collegati via modem. Negli stessi anni iniziai a lavorare sui primi personal computer in CP/M, come i Superbrain QD, su cui sviluppai un sistema di integrazione con il mondo proprietario HP, per poterli impiegare come unità di data-entry remoto offline su linea commutata. 

Sul finire degli anni’70 ho portato avanti lo sviluppo di software ingegneristico strutturale ed il porting di prodotti universitari (come i solutori ‘Stress’ e ‘SAP’  dell’Università di Berkeley) in Fortran/3000. Con due amici ingegneri demmo vita al “Gruppo di progettazione e ricerca Energia e Territorio”,  che per oltre un lustro ha operato con successo nell’allora pionieristico campo delle energie rinnovabili e del contenimento energetico.

Anni '70

Anni '80

A cavallo con gli anni ’80 ho lavorato per poco più di un anno in ambito bancario, manutenendo applicativi Cobol su sistemi Honeywell e NCR. Era una attività tranquilla, ma oggettivamente poco stimolante. Scelsi quindi di orientarmi su un percorso sicuramente meno gratificante sotto l’aspetto retributivo, ma enormemente più interessante sotto quello cognitivo, affrontando molte sfide, negli ambiti più vari. Ne citerò giusto qualcuna di quelle più interessanti, visto che sarebbe lungo ed inutile elencarle tutte.

Dal 1980 al 1987 ho sviluppato sistemi per la presentazione dei dati di voto e per le proiezioni in fase di spoglio per una emittente interregionale lucana. E’ stato un filone nato un po’ per caso, in un’epoca in cui i conti si facevano a mano, in occasione delle politiche del 1979, ma molto stimolante. E’ un lavoro molto complesso, specie se non si dispone dei budget delle emittenti nazionali. Presentava anche grosse sfide tecniche, come -ad esempio – la generazione della videografica in formato compatibile con le trasmissioni televisive PAL, che in quegli anni richiedeva l’uso di costosissime schede dedicate.  Ma anche problematiche operative, legate alla corretta gestione di una grande massa di dati, concentrata in tempi molto stretti, e che dovevano essere trattati per la messa ‘in onda’ in tempi pressoché immediati. Sfida vinta usando soluzioni forse non elegantissime – come l’uso di home computers per il rendering PAL ‘ripulite’ da un correttore della base dei tempi – ma efficaci sotto l’aspetto funzionale. Tutt’oggi continuo ad interessarmi alle problematiche delle analisi dei risultati elettorali, visti – quando possibile – anche in chiave geospaziale.

Nel 1985 ho portato in Italia il primo nodo Fidonet, la prima rete telematica globale liberamente accessibile. All’epoca in Europa vi erano solo una dozzina di nodi fra Olanda ed Inghilterra, l’Italia era la terza nazione europea ad interconnettersi. Fidonet interconnetteva dei BBS (Bulletin Board System), sistemi telematici pubblici accessibili via modem. All’inizio potevamo scambiarci solo dei messaggi di posta elettronica punto-punto (chiamata matrix), ma dopo poco nacque la cosiddetta ecomail, che abilitava la condivisione delle aree messaggi – dei newsgroup ante litteram – del tutto paragonabili sotto l’aspetto metodologico agli attuali social network . Questo ha consentito alla rete letteramnete di esplodere nel giro di pochi anni, arrivando a superare nel suo picco i 20.000 nodi. Io sono stato coordinatore nazionale della rete italiana dalla sua nascita sino ai primi anni 90. Fidonet, peraltro, è stata la prima realtà a promuovere la diffusione di software libero ed open-source.

Fidonet

Anni '90

Più o meno negli stessi tempi ho iniziato a spostare la focalizzazione sistemistica dal mondo HP3000 al nascente astro di Unix, lavorando sia in ambito PC (con Xenix), sia su macchine con architetture più elaborate, principalmente Siemens-Nixdorf (Sinix) che Digital Equipment  Corporation (Ultrix). Le prime erano destinate ad applicazioni più strettamente gestionali, sviluppate in Cobol, mentre le seconde erano più orientate all’elaborazione scientifica ed al networking. In quegli anni ho maturato esperienza in ambito CAD sia con GBG Draftmaker della CadLab  di Bologna (su workstation Digital), che con Autodesk Autocad (su piattaforma PC), per cui ero certificato.

Dalla metà degli anni ’80 sono anche le prime esperienze in ambito networking, iniziando dalla tecnologia pre-ethernet (ArcNet, Token Ring) e su Novell Netware. Pure di quegli anni è l’inizio delle sperimentazioni in ambito TCP/IP, effettuato in ambito radio amatoriale. In quegli anni, in cui l’era di internet poteva essere giusto un sogno, noi radioamatori ci facevamo le ossa su questa nuova tecnologia usando il packet radio a 1200bps. Il mio nodo principale, i8zse.ampr.org aveva come indirizzo 44.134.80.11. 

Negli anni ’90 l’attività mi ha portato ad una maggiore focalizzazione verso il mondo gestionale, con il traghettamento dalle vecchie procedure Cobol con archivi ISAM, alle nuove soluzioni basate su database relazionali SQL – con Watcom SQL prima e poi Sybase SQL, ed il contemporaneo passaggio a linguaggi più moderni. Filone di attività che ho seguito fino alla metà del primo decennio del 2000, con l’evoluzione dei gestionali tradizionali tipici degli anni ’90 verso le soluzioni più pervasive ed integrate di Enterprise Resource Planning. Questo mi ha consentito di maturare un bagaglio di esperienza non prettamente informatica anche meccanismi delle diverse dinamiche aziendali, visto che il deployment di questo tipo di soluzione necessita di una stretta integrazione con le attività di management.

Negli stessi anni seguivo con grande interesse la crescita di Linux, che sembrava una promettente alternativa alle versioni proprietarie di Unix che già impiegavo da anni, ma che eranbo tutte discretamente costose. E’ dal 1995 che ho Linux nel mio laboratorio di sviluppo, ed ha rapidamente assunto un ruolo prominente nella mia attività. Nel tempo ho evoluto la mia distro di riferimento. Dalla Red Hat inziale sono poi passato a Centos prima, a Debian poi, per poi approdare a Devuan a seguito dell’introduzione di Systemd – un blob di cui faccio volentieri a meno ove posso. Parallelamente utilizzo anche piattaforme unix-like, come FreeBSD.

Sul finire del 1996, dopo alcuni anni di presenza passiva, sono sbarcato attivamente su interet con il mio primo dominio. Erano anni in cui il nostro paese soffriva di un diffuso e profondo digital divide, e per il mio primo server scelsi una location statunitense. Presenza che si è rapidamente consolidata, e che oggi costituisce uno degli asset principali della mia attività, e che è sempre stata focalizzata all’esplorazione delle nuove tecnologie. Un esempio? Nella primavera del 1997 realizzai l’infrastruttura tecnologica per un programma radiofonico per quei tempo molto particolare: era creato da una redazione distribuita sul territorio, veniva montato digitalmente e distribuito grazie all’intrastruttura, che provvedeva anche alla generazione delle pagine del sito web pubblico.  Tutto prima del web 2.0.

Con l’arrivo del nuovo millennio, e della connettività a larga banda, nella mia attività ha cominciato ad assumere un ruolo significativo l’area del networking, con tutti i suoi annessi e connessi- soprattutto dal punto di vista della sicurezza. E’ una attività che ben si sposa e si integra con quella sistemistica in ambito Linux/BSD, e che mi consente di fornire un servizio a 360 gradi. Questo mi ha consentito di sviluppare competenza sia in ambito infrastrutturale (reti locali, VPN) che in ambiti più applicativi: è parte della mia attività quotidiana la gestiore di server web (Apache e Nginx), di posta elettronica (Postfix, Exim, Dovecot, e accessori), VOIP (asterisk), FTP.  Per queste attività ho iniziato a fare largo uso di sistemi di virtualizzazione, prima con Xen, poi con VmWare e Kvm. Con una adeguata connettività a disposizione, ho iniziato a gestire ed assistere sistemi remoti.

Negli ultimi anni l’attività si è focalizzata in questo ambito. Da qualche anno fornisco servizi per la protezione dei dati – il famigerato backup – sia in ambito locale che remoto. Sviluppo soluzioni verticali, sia locali che basate su web. Offro servizi di consulenza per ottenere il massimo beneficio dai processi di digitalizzazione, così come per il problem-solving su sistemi digitali.

Anni 2000

Formazione continua

Ho sempre investito una fetta consistente del mio tempo in attività di studio, ricerca e sviluppo. L’informatica è una delle tante discipline che impongono un impegno costante in termini di studio.  Ho dalla mia il fatto che è un ambito che continua ad appassionarmi come se fosse il primo giorno. E’ quindi per me un piacere testare nel mio laboratorio le tecnologie emergenti, soddisfa la mia innata curiosità.

Attività hobbistica

Ho comunque molti altri interessi oltre quello strettamente informatico.

Dal 1974 sono radioamatore con il nominativo di I8ZSE. Sono stato fondatore della sezione ARI di Potenza e membro del sodalizio dal 1972 al 2017. Credo fortemente nell’ham spirit, e nella valenza sociale dell’attività radioamatoriale. Ho ricoperto vari incarichi in ambito associativo, e sono stato responsabile regionale del Corpo Emergenza Radioamatori ai tempi del terremoto di Basilicata ed Irpinia, operando attivamente per le attività di emergenza. Sono un autocostruttore. 

Sono da sempre un fotoamatore, ho esplorato prima esaustivamente il mondo della fotografia chimica – sia sul fronte ripresa che per le attività di camera oscura, in b/n e colore, per poi passare a quello del digitale. Alcune mie foto le trovate su flickr.

Ho altre attività amatoriali, in larga parte connesse con l’abito scientifico, come l’astronomia (e la radio-astronomia) e la meteorologia. Per poco più di un decennio ho gestito l’allora unica stazione meteorologica a norme WMO dell’area di Potenza.

Mi piace scrivere di tematiche tecniche, ed ho due blog: il tecnico informatico e note diacroniche.

Sono, come è forse facile prevedere, un appassionato di retro computing, soprattutto in relazione all’ambito del software e dei sistemi operativi. 

 

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